Wednesday, May 8, 2013

Puntare sulla notizia giusta


Intervento di Giancarlo Santalmassi, direttore di In Più, già direttore del Giornale Radio Rai e di Radio24.

Il contributo di "In Più" all'informazione italiana
Analisi e commenti in tempo reale. Ogni notizia oggi costituisce un problema. Non l'averla, ma saperne il peso reale. In una società complessa gli effetti che hanno certi avvenimenti possono essere superficiali ed immediati, ma i più pericolosi o più importanti sono quelli profondi e a lungo termine. Capirli in anticipo può essere l'interesse fondamentale di chi ha potere decisionale più che potere d'acquisto.
Poiché nell'informazione è insita la formazione, vorrei contribuire a fare della società della comunicazione anche la società della conoscenza. oggi non è così.

Le notizie da pubblicare
L'ambizione sarebbe quella di pubblicare notizie inquadrate strategicamente. Cioè capire prima degli altri, e meglio degli altri, ogni giorno la notizia che sarà molto importante all'indomani (genericamente inteso: nelle successive 24 ore come nelle seguenti 72 ore. Naturalmente avendo ragione.  E' come scommettere ogni giorno. poiché le scommesse a Inpiu non si possono perdere, gli esperti (analisti e saggisti, giornalisti e studiosi) devono aiutarci a capire che quello che abbiamo intuito del peso e delle potenzialità di una notizia. 

Il percorso personale
Ho fatto carta stampata negli anni sessanta, settanta, tv negli anni settanta, ottanta e novanta, radio negli ultimi 15 anni. Quello che mi ha intrigato e molto è stata la proposta fattami da Innocenzo Cipolletta e Luigi Abete di sperimentare il web (il futuro) con un prodotto innovativo e sperimentale. Quindi non il semplice ripetitore di notizie come fanno tutti ma quell' in più, appunto, che manca oggi. Questo nella sostanza. Nella forma poi, sperimentare la convivenza tra un prodotto in abbonamento e un sito gratuito. con una tecnologia integrata, che tiene conto che oggi con un'app. come si dice, cioè con una applicazione per android ed apple, riuscita molto bene, la mail diventa uno strumento molto rozzo. Il più vecchio del web, potrei dire.

Il dibattito attorno all'editoria digitale
Il dibattito sull'editoria digitale oggi in Italia è inquinato. Dalla recessione. La penuria di capitali non incoraggia ad essere audaci, onore ad Abete aver deciso di provarci. Il giornale di carta è superato, ma anche soprattutto costoso. 'Maturo' per dirla con un termine economico. Il digitale non è ancora diffuso abbastanza. Noi siamo in mezzo al guado, ma da troppi anni. 
Non ci aiuta il fatto che il settore è un settore molto difficile anche negli Stati Uniti dove da tempo hanno deciso la scelta digitale, ma le difficoltà del passaggio si fanno sentire anche lì. Figuriamoci qui da noi, eppure dovrebbe aiutarci il fatto che per la prima vota nel mondo, se la vendita dei giornali diminuisce, il consumo delle notizie aumenta. L'altra difficoltà sta nel far passare il principio che la qualità costa e va pagata. Un giornale di carta ha bisogno di un investimento tale che le garanzie di serietà e riuscita devono essere prese prima di tutto. 
Fosse possibile nelle notizie quello che Itunes ha fatto con la musica, sarebbe risolto il problema. Far pagare la singola notizia invece dell'intero giornale, come Itunes fa con la musica, appunto: ti vende il singolo brano invece dell'intero cd. 
Oggi il web non costa nulla farlo e consumarlo, il che implica il rischio del soffocamento da immondizia. E' una fase obbligata, necessaria e da superare. Il presidente di google si è incontrato con il presidente francese Hollande e hanno firmato la convenzione: il web va pagato, ma è solo l'inizio. 
L'altro problema è la certificazione. Quanti incidenti si possono avere come la falsa AP "Bomba alla casa bianca. Obama ferito" con costi in miliardi di dollari e magari anche qualche vittima?
Un altro ancora è l'autocontrollo. La potenza del mezzo può indurre molto facilmente nella tentazione dello squadrismo cibernetico: sapere sempre che un 'mi piace' o un 'non mi piace', cliccare cioè su un tasto o un altro è operazione semplicistica che non implica nemmeno lo sforzo di capire (basta una battuta felice o una foto ammiccante) e coinvolge milioni di persone. 
Una infermiera inglese si è suicidata per questo, no?
Una sciocchezza o bugia, con 700 milioni di mi piace, nel web diventa seria e giusta. Invece resta una sciocchezza o una inesattezza. Non dimenticarlo mai.

Punti deboli dell'editoria digitale italiana
Come tutti i settori in espansione il rischio di avventurieri senza scrupoli. come è accaduto di volta in volta in passato nell'edilizia, nella siderurgia, o recentemente nella finanza.
Oggi, la mancanza di capitali e in genere la mancanza di innovazione fantastica. Tutti i giornali on line sembrano giornali di carta su un supporto video. Sono solo aggiornati in tempo reale,
ma linguaggio e assetti sono rimasti quelli già noti.