Thursday, July 25, 2013

Crisi e tendenze del mercato dell'arte

Intervento di Fabrizio Quiriti, mercante d'arte e curatore di mostre.

Il percorso
Ho aperto la prima galleria d'arte a Cuneo, nel 1975, "il Prisma" allestendo una personale di Wifredo Lam, un grandissimo artista che ho avuto il piacere di conoscere. Successivamente, lo stesso anno, organizzai un collettiva di pittori dell'800 italiano; fino al 1997 in autunno ho sempre presentato la pittura dell'800 editando per l'occasione dei cataloghi presentati dal Prof.Giuseppe Luigi Marini,grande esperto di quel secolo,che ancora oggi mi sono richiesti da studiosi e collezionisti. La galleria ha sempre trattato i due secoli di pittura arrivando fino al contemporaneo con mostre di Haring,
Art by Michela Terzi for MtM
Wharol e nel 2001 un grande retrospettiva di Jean Michel Basquiat. Tutte le rassegne erano accompagnate da cataloghi/libri,il libro di Basquiat ancora oggi disponibile mi è richiesto da tutto il mondo,Ho avuto rapporti di lavoro e di amicizia con svariati artisti,ma vorrei citare in particolare Mimmo Rotella e Arman (l'ultima personale del Maestro Rotella, ancora in vita, l'ho allestita nel mese di ottobre 2005,morì a gennaio 2006).
Arman era un gran signore, forse l'unico artista che ho conosciuto che aveva rispetto dei galleristi e si è sempre ricordato di quando non vendeva nulla. Quando è diventato famoso e ricco è sempre rimasto la stessa persona.
Rotella è stato un grande anche lui, entrambi facevano parte del Nuovo Realismo, ma il resto non li accomunava. Mimmo era un grande artista anche a livello internazionale.
Nel 1998 mi trasferii a Milano e rimasi fino al 2009, tornai a Cuneo e fondai Skema 5 Arte moderna e contemporanea e attualmente sono il direttore artistico. Tengo a ricordare una importante mostra allestita a Cuneo, al Prisma, di uno dei più grandi fotografi naturalisti della scuola americana, Thomas Joshua Cooper, nel 2003; il libro stampato per l'evento mi è ancora richiesto da tutto il mondo.


Il mercato e la crisi
Sul mercato dell'arte in Italia è praticamente pari allo zero: tasse, IVA e diritto di seguito della SIAE, oltre la crisi, hanno azzerato il mercato. Molte gallerie italiane stanno aprendo spazi a Lugano e Monte Carlo e stiamo in questa situazione già da settembre 2008 (crisi americana) in più la cattiva informazione dei media, che scrivono che molto danaro riciclato passi attraverso il mercato dell'arte fanno si che i pochi collezionisti rimasti hanno paura ad emettere un assegno a una galleria d'arte. Non è sicuramente un buon momento per nessuno anche se all'estero il mercato funziona eccome. Da noi oggi è meglio comprare e vendere all'estero per tramite di case d'aste che in realtà hanno il mercato in mano, purtroppo. Non siamo mai stati una categoria compatta e coesa, come lo sono stati per anni i cugini francesi.
Relativamente alle tendenze del mercato, userei il termine "moda"! Stiamo subendo i gusti dei nuovi collezionisti, russi, indiani, pachistani che per non sbagliarsi comprano tutte le stesse cose. Soltanto pochissimi artisti italiani hanno realmente un mercato mondiale:  futuristi, metafisici, Fontana/Burri/Manzoni e tutta l'arte Povera, il resto non esiste. Nessuno di noi ha né risorse né voglia di fare delle proposte diverse come è stato per la Transavanguardia negli anni '80 (anni per me meravigliosi).