Thursday, March 14, 2013

Il valore della multiculturalità nell'impresa.


Intervento di Stefania Celsi già Human Capital&Diversity Lead per Italia, Russia, Turchia Est Europa in Accenture, oggi AD di BonBoard.

BonBoard è una realtà unica nel panorama italiano: in cosa consiste la vostra attività? 
Possiamo affermare che BonBoard è una realtà unica sia per il focus della multiculturalità per le imprese, ma anche per la gamma dei servizi resi che coprono tutta la catena del valore del capitale umano in ambito multiculturalità.
Infatti la nostra attività consiste :
Art by Michela Terzi for MtM
- nella presa di contatto, ricerca di profili multiculturali nel nostro paese, quali le seconde generazioni di immigrati con percorsi formativi o esperienziali di interesse per il mondo delle carriere,e nella selezione  e inserimento degli stessi nelle aziende che stanno affrontando una internazionalizzazione oppure che vogliono aprire segmenti di business multiculturali/multietnici nel nostro paese. In entrambi i casi avere un team multiculturale può accelerare il processo di avvicinamento a culture/etnie distanti dalle nostre.
- nella attività di “accompagnamento” di queste risorse nel loro percorso di carriera (almeno per una fase iniziale ) al fine di non disperderne il valore
- nella formazione e consulenza per le imprese sui temi della multiculturalità, ad esempio: cross culture management, gestione di team diversi, sviluppo di una leadership inclusiva.

Come nasce BonBoard?
BonBoard è stata generata  dall’idea di cinque professionisti che operano da anni in settori contigui e sinergici quali il mondo dello sviluppo dei talenti e della gestione delle diversità,  il settore dell’executive search, la consulenza per i processi di internazionalizzazione. In particolare dalla osservazione di come  nei deal a livello internazionale, alcuni paesi (tipicamente anglosassoni) che portavano nei team risorse bi-culturali riuscissero ad essere più efficaci, nasce la business idea di BonBoard.

Nel nostro Paese c'è un ritardo nella comprensione del valore della multiculturalità, troppo spesso liquidata come un mero problema. Un errore di prospettiva simile, quali conseguenze ha?
Le conseguenze più immediate sono quelle di non cogliere i vantaggi direttamente collegabili alla multiculturalità quali la creatività, ( è risaputo e anche studiato da diversi specialisti del tema che la contaminazione di idee diverse genera innovazione), la capacità di confrontarsi e comunicare in modo piu’ sinergico con la controparte fondamentale nei processi di internazionalizzazione e nei deal globali, la crescita di una leadership piu’ inclusiva e quindi aperta,attenta e in ascolto, per recepire e cogliere il valore delle differenze e dei punti di vista diversi( in questo caso culturalmente diversi).


L'Italia è un paese che per ragioni storiche e geografiche dovrebbe essere naturalmente indirizzato alla multiculturalità, come spiega queste resistenze?
Nel nostro paese vi sono diverse velocità sul tema della multi cultura : ci sono grandi e piccole aziende che già da tempo sono su uno scenario globale e internazionale con il giusto approccio e altre a prescindere dalle dimensioni, che ancora fanno fatica a comprendere il valore della diversità . Questo è anche vero per altre declinazioni della diversità (il genere in primis) su cui si sta lavorando da più tempo. Le ragioni di ciò su cui interrogarsi possono essere diverse, alcune ipotesi: il background  familiare, la dimensione padronale di alcune imprese, il modello di education, l’ostacolo della lingua. Passi avanti se ne stanno facendo, ma ovviamente il percorso da fare è ancora lungo.

Come sta reagendo il mercato a questa nuova concezione di servizio?
I  diversi interlocutori a cui viene presentata l’iniziativa, hanno indubbiamente una  reazione molto  positiva e di grande apprezzamento, perché riscontrano in BonBoard un valore di business nell'idea concepita, una originalità del tema, una aderenza ai trend del momento (es. crescita competitiva attraverso internazionalizzazione e interesse verso mercati etnici). Il passaggio dall'apprezzamento dell’idea alla acquisizione del servizio è certamente più faticoso sia perché la congiuntura attuale crea un certo timore laddove si parla di “inserire nuove risorse in azienda”, che perché i primi budget che le imprese tagliano quando si parla di recessione sono quelli dedicati ai servizi esterni “soft”. Tuttavia nonostante si tratti di una start up abbiamo già alcuni clienti sia nel mercato della internazionalizzazione che in quello indoor e stiamo lavorando intensamente su interessanti opportunità con imprese di grandi dimensioni.

Quali valori accomunano chi lavora in BonBoard?
La passione per il capitale umano, l’apertura verso le differenze culturali, l’esperienza importante maturata su questi temi, la creatività e innovazione come valori determinanti.

Lei viene da esperienze importanti ed impegnative. Dal suo incarico in Accenture, cosa porta con sé in BonBoard?
Indubbiamente l’esperienza in una società di consulenza internazionale e di grandi dimensioni come Accenture, mi ha permesso da sempre di confrontarmi con le diverse culture dei colleghi e dei clienti. In particolare negli ultimi anni ho avuto anche una responsabilità  interna oltre che di mercato, sul tema dello sviluppo della leadership e della diversity per una regione comprendente l’Italia, Russia, Polonia, Turchia e altri paesi dell’est Europa gestendo in prima persona temi inerenti la diversity declinata sia sugli aspetti del gender che su quelli della cultura/etnia.