Wednesday, April 10, 2013

L' e-commerce in Italia.


Intervento di Michele Calvo, account director di Saatchi & Saatchi e co-fondatore di Indabox.


L'e-commerce in Italia
Negli ultimi anni l’ecomerce è cresciuto moltissimo con tassi dal 10% al 20%.
Nonostante questo L’Italia è fanalino di coda rispetto agli altri paesi Europei e già questo lascia intendere che i margini di crescita siano elevatissimi.
Credo che i fattori di successo dell’ecommerce ad oggi siano:
-        la convenienza, grazie a i servizi di coupon e deals e alle offerte speciali fatte dai singoli retailers dedicati alla piattaforma online.
- l’offerta: è molto più semplice e veloce trovare quello che si cerca. Posso rivolgermi ad un negozio online in Svezia  a siti come ebay e blooming, o a piccoli artigiani che vendono prodotti unici e introvabili.
- l’informazione: prima di comprare un prodotto si si può informare in diversi modi per avere la certezza di fare il giusto acquisto. Nello stesso tempo, comprare online è anche talmente veloce e semplice che spesso capita di acquistare d’impulso. Con un click posso comprare la cosa più inutile del mondo ma che mi rende felice.
In conclusione credo quindi che il trend non possa essere che positivo per questo mercato e che indabox.it non possa che cavalcare questo trend ma soprattutto aiutarlo a crescere ancora di più rendendo l’acquisto ancora più semplice.


La start-up e l'idea.
www.indabox.it: è una rete di Bar presso i quali è possibile far spedire i propri acquisti, con un semplice click. E' un servizio che semplifica la vita di chi acquista prodotti su internet ma che non ha un luogo comodo dove far consegnare la merce.
I Bar sono infatti la tipologia di impresa più diffusa sul territorio nazionale, il che consente di realizzare una rete davvero capillare, facendo sì che ogni utente possa trovare un Bar comodo presso il quale far spedire i propri acquisti.
E' il primo e unico servizio dedicato a questo bisogno in Italia e l'elemento veramente innovativo e distintivo è che www.indabox.it è una start-up che risolve un vero bisogno dell'utente web in maniera semplice ed efficace senza creare finti nuovi bisogni che in realtà  complicano la vita quotidiana.  

Gli uomini.
Il team è composto dai tre soci, ma soprattutto tre amici. 
Ci conosciamo da 20 anni e abbiamo avuto la fortuna di avere competenze molto diverse e complementari; questo ci ha consentito di entrare sul mercato in modo rapido ma soprattutto di realizzare un sogno. Quello di creare qualcosa di bello, insieme. 

Giovanni Riviera: laureato in economia aziendale, mi occupo della parte IT e della parte di ADV più operativa; ho un background in una grande azienda di comunicazione per la piccola e media impresa (SEAT Pagine Gialle) e da 3 anni mi sono messo in proprio aprendo un piccolo studio di web design e web marketing;

Michele Calvo: background nella comunicazione, lavora in Saatchi & Saatchi come account director; ha sempre lavorato nel mondo della comunicazione; per indabox si occupa proprio dei temi strategici legati all’advertising, sia dal punto di vista creativo che di pianificazione media;

Mariano Abbona: background nell’area commerciale, è un imprenditore che opera nel settore delle materie prime per l’industria dolciaria; laureato in economia aziendale, per indabox si occupa delle relazioni con la rete dei bar e gestisce le dinamiche commerciali; è il responsabile della forza vendita.

Target immediati del progetto.
Fino ad oggi abbiamo fatto tutto con le nostre forze economiche senza l'aiuto di nessuno e i risultati sono già molto soddisfacenti. Attualmente abbiamo quasi 50 bar affiliati, oltre 250 utenti registrati, circa 1100 fan su Facebook e già un centinaio di consegne effettuate con successo. 
Il nostro obiettivo primario in questo momento è cercare fondi per accelerare la crescita del progetto in maniera rapida ed efficace: nuove risorse finanziarie ci consentirebbero di aumentare la pressione ADV, espandere il network su tutto il territorio nazionale e differenziare l'offerta in base alle dimensioni del pacco inviato in maniera tale da allargare ulteriormente il bacino di utenza. 

Comunicare per una realtà consolidata e comunicare per una start-up: le differenze.
 Credo che la differenza maggiore sia prima di tutto che dobbiamo comunicare un servizio che ad oggi non esiste. Il bisogno nei consumatori c'è, ma non  è ancora così esplicito, è latente. Questo rende la comunicazione molto più difficile perché per raggiungere un target di massa è fondamentale martellare su diversi media (quindi avere un budget molto ampio) e spiegare il servizio in poche parole - ma chiare - con l'obiettivo di trasformare un bisogno latente in percepito. 
E' inoltre fondamentale essere credibili al 100% e conquistare la totale fiducia dei consumatori attraverso la qualità del servizio ma anche utilizzando un linguaggio trasparente, un tono di voce giovane e diverso da quello che c'è oggi in Italia. Ad esempio i nostri bar dopo 4 mesi di prova non hanno il rinnovo automatico e non è necessario l'invio di nessuna raccomandata per disdire il contratto. Il servizio si rinnova solo su esplicita richiesta dell'affiliato.

 Il lato "fisico" dell'e-commerce: il trasporto merci.
Credo che mentre l'ecommerce si è evoluto moltissimo, per quanto riguarda il trasporto merci e i corrieri non ci sia stata grandissima evoluzione soprattutto agli occhi del  consumatore.
Sono spesso visti come delle utility, che difficilmente vengono incontro alle nostre esigenze. Offrono un servizio non sempre al top a livello qualitativo, il costo è sempre presente e raramente ci sono promozioni. Penso che ci siano ancora margini di miglioramento non solo nel servizio e nelle sue caratteristiche principali ma anche nel posizionamento strategico a livello comunicativo che a mio avviso dovrebbe avvicinarsi di più alle persone creando una maggior e più profonda relazione emotiva tra azienda e consumatore finale. 

Le prospettive della tecnologia.
Credo che la prossima tecnologia che rivoluzionerà la nostra vita riguarderà l'evoluzione nell'utilizzo dello smartphone. Che non sarà più utilizzato solo per l'invio di una mail o di un messaggio su whatsup ma diventerà il nostro nuovo portafogli, aiutandoci nei pagamenti quotiani, utilizzandolo come raccoglitore di informazioni e di dati personali. Bisognerà sicuramente lavorare sula sicurezza ma il passaggio da strumento di divertimento a strumento di utilità e di semplificazione della nostra vita, secondo me è vicino